2. | € 27,00 | EAN-13: 9788849522709 Mario Griffo La " non dispersione " nel processo penale
Edizione: | Edizioni Scientifiche Italiane, 2011 | Collana: | Biblioteca di Diritto Processuale | Tempi di rifornimento | Indicativamente procurabile in 2-3 giorni lavorativi | Info disponibilità | Rifornimento in corso | Prezzo di acquisto | € 27,00 | Descrizione | La individuazione della nozione di non dispersione e linquadramento del valore
a mo di dato sistematico costituiscono gli approdi cui perviene la disamina avente
ad oggetto la rilettura delle vicende che hanno preceduto la consacrazione
a livello costituzionale nonché di legge ordinaria dei canoni del giusto
processo. Per vero, se in passato non si sono lesinate critiche alle pronunce
con le quali la Corte costituzionale ha affermato si è ritenuto listanza
di conservazione degli elementi acquisiti nel corso delle indagini preliminari,
una riflessione più matura su quelle vicende conduce a conclusioni tuttaffatto
differenti. Il vizio, soprattutto di matrice semantica, che ha contraddistinto le critiche
che la letteratura ha mosso alle menzionate pronunce del Giudice delle leggi, alligna
sul fatto che levento giurisprudenziale dellepoca non fu il riconoscimento
del principio di non dispersione della prova ma la fallace valutazione di prevalenza
funzionale di questo sulla regola di sistema, cioè sul contraddittorio. La filosofia
che animò gli interventi della Corte in favore della non dispersione, insomma,
si connetteva al profilo della tenuta complessiva del sistema; questultima non operò
cercando di infirmare il modo di acquisire lelemento probatorio né, specificamente,
di valorizzare le deroghe al metodo dialettico, bensì, ebbe di mira, esclusivamente,
la tutela del fine ultimo del processo: laccertamento. La lettura, in questa prospettiva,
costituisce il momento di definitiva ed effettiva acquisizione dellatto di indagine
al fascicolo dibattimentale, acquisizione che non si realizza con la semplice acclusione
del supporto cartaceo al fascicolo, bensì, attraverso la presa datto del proprio
contenuto. Da ciò, il superamento della distinzione tra lettura_acquisizione
e lettura_contestazione, dovendo distinguersi, esclusivamente, tra letture vietate
e letture consentite.L'AUTORE
Mario Griffo (1976), ricercatore confermato di Procedura penale, insegna Diritto processuale penale presso
lUniversità degli Studi del Sannio. Ha pubblicato, tra laltro, Volontà delle parti e processo penale, Napoli,
2008, nonché: Sui limiti di utilizzabilità dei risultati di intercettazioni in «procedimenti diversi», in
Giust. pen., 2005; Le modalità di assunzione della perizia in sede di incidente probatorio, in Cass. pen.,
2005; Dal pretore al giudice monocratico: una particolare modalità di instaurazione del giudizio direttissimo,
in Giur. it., 2005; La procura ad impugnare della parte civile, in Giust. pen., 2005; Questioni ancora
irrisolte in tema di interrogatorio di garanzia dopo la dichiarazione di apertura del dibattimento, in Cass.
pen., 2006; Limiti allintegrazione del decreto adottato ai sensi dellart. 268 comma 3 c.p.p., in Cass. pen.,
2006; I poteri del giudice delludienza preliminare in caso di richiesta di rinvio a giudizio non determinata
quanto alla descrizione del fatto oggetto di imputazione, in Cass. pen., 2006; Sui limiti del giudizio di riesame,
in Giust. pen., 2007; Il procedimento di reiterazione della misura cautelare a seguito di perenzione
per omesso interrogatorio, in Cass. pen., 2007; Voce Magistratura di sorveglianza, in Enc. giur., 2008; Le
contestazioni a catena al vaglio della Corte costituzionale, in Giust. pen., 2009; Commento agli artt. 87_88
99_101 del T.U. Stupefacenti, in Codice Ipsoa, 2010. | Aggiungi al Carrello |
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